giovedì 23 maggio 2013

Il Silenzio




Prima di pronunciare una parola bisognerebbe chiedersi: É vera? É utile? É necessaria? Vale la pena turbare il Silenzio per dirla?

mercoledì 15 maggio 2013

I Versi d'Oro - Pitagora



   Questo testo é uno dei più fulgidi esempi di come certi concetti siano di un valore e di una nobiltà assoluti, tali da attraversare i secoli e le culture senza perdere nulla della loro saggezza e limpidezza morale...
    Dal momento che le versioni che ho potuto analizare non mi soddisfacevano dal punto di vista poetico e di forma, ho deciso di realizzare una nuova stesura del testo originale, in modo da mantenere perfettamente fede alle ideologie originali ma dandogli una forma a mio avviso più consona.

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PITAGORA - I VERSI D'ORO




Onora gli Dei Immortali secondo quanto stabilisce la Tradizione.

Venera il giuramento, così come i Nobili Eroi.
Allo stesso modo onora i geni sotterranei secondo i riti tradizionali.

Onora tuo padre e tua madre così come i tuoi consanguinei.
Tra gli altri fatti amico chi si distingue per la sua Virtù.
Sii amabile nelle parole e utile nelle opere.
Non serbare rancore per le lievi colpe di chi ti è amico.

Tutto questo fallo nella misura in cui lo puoi,
poiché la possibilità alberga presso la necessità.
Sappi quindi che per una parte è così, mentre per l'altra domina
prima di tutto il ventre, poi il sonno, la lussuria e la collera.

Non commettere mai un'azione vergognosa,
ne con altri ne in te solo: al di sopra di tutto rispetta te stesso.
Osserva la giustizia nelle parole e nelle opere,
sii ragionevole e sensato in tutte le tue azioni.
Non dimenticare che la Morte è il destino di tutti,
e che la fortuna ora aumenta e ora diminuisce.

Le sofferenze che la sorte riserva sono per disegno divino,
la parte che ti tocca sopportala quindi senza indignazione.
Ti spetta di rimediarvi nella misura di quanto puoi, ma ricorda:
il destino non da ai giusti la maggior parte delle sofferenze.

Molte parole gli uomini dicono, alcune basse e altre virtuose:
che esse non ti turbino ne abbiano alcuna influenza sopra di te.
Allo stesso modo sopporta con pazienza e dolcezza la falsità.

Vedi di fare sempre ciò che ora ti dirò:
che nessuno, ne con le parole ne con le azioni,
ti induca a fare ciò che per te non sia il meglio.

Rifletti prima di agire, e non commettere azioni stolte,
poiché agire senza discernimento è per gente da poco.
Tu invece agisci in modo da non avertene a pentire in seguito.

Evita sempre di entrare in questioni che ignori,
impara invece quel che ti è necessario, e la tua vita sarà felice.

Non è poi saggio trascurare la salute del corpo,
trova quindi la misura nel bere, nel mangiare e nell'esercizio.
Intendi per giusta misura quella che non ti porta dolore.
Abituati ad una vita pura e priva di mollezze.
Guardati poi dal fare quel che può attirare l'invidia su di te.

Non sprecare i tuoi guadagni in modo avventato,
come chi ignora la decenza e l'onorabilità.
Non dimenticare però la generosità:
in ogni cosa la misura è perfezione.

Fai dunque quello che non ti nuocerà, e rifletti prima di agire.
Non permettere che il sonno chiuda i tuoi occhi
senza aver esaminato tutto ciò che hai fatto durante il giorno.

In cosa ho mancato? Cosa ho fatto? Che dovere ho trascurato?
Ripercorri le tue azioni dalla prima, senza dimenticarne nessuna.
Punisciti per le azioni spregevoli, e rallegrati per quelle virtuose.

Questo è ciò che devi fare, il compito cui applicarsi con fervore,
questo è ciò che devi amare, poiché ti condurrà nella Via Divina
indicataci da Colui il quale ci ha trasmesso la Tetrakis,
fonte della natura eterna e sublime.

Prima di iniziare qualunque opera
chiedi agli Dei di santificare i tuoi sforzi.
Poiché se osserverai questi precetti
conoscerai il legame tra gli Dei immortali e gli uomini mortali,
e saprai delle cose che passano, e di quelle che rimangono.

Saprai, com'è giusto, che la Natura è Una e uguale in ogni cosa,
così non spererai quel che non si può sperare,
e nulla rimarrà più occulto ai tuoi occhi.

E saprai che gli uomini soffrono i mali da loro stessi scelti,
poiché sono sordi e ciechi al bene che li circonda,
e sono pochi coloro che sanno liberarsi dal male.
Questo è il destino che turba lo spirito dei mortali,
che come sassi rotolano e vagano, patendo mali infiniti,
poiché la Discordia, funesta compagna, a loro insaputa li fuorvia.
Ella è insita in loro, non va provocata ma abbandonata e fuggita.

Zeus, nostro padre, tu libereresti gli uomini da molti mali,
se mostrassi ad ognuno il genio che lo guida.

Ma tu abbi fiducia, poiché gli uomini sono di origine divina,
e questa sacra natura li guida e gli rivela ogni cosa.
Praticando questi miei precetti, parteciperai di queste rivelazioni,
e avendo guarito la tua anima, la libererai da ogni male.

Astieniti da quei cibi indicati dalla Tradizione,
per la purezza e la liberazione dell'anima.
Rifletti su ogni cosa, meditando il tuo giudizio,
prendendo il pensiero più alto come la guida della tua anima.

Così, quando ti libererai dal tuo corpo mortale,
salirai nell'etere, e sarai un dio incorruttibile e immortale,
e la morte non avrà più dominio sopra di te.